VSME: Rendicontare la sostenibilità in modo volontario, strategico e professionale

12/12/20253 min leggere

aerial shot of road surrounded by green trees
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In uno scenario economico in cui la sostenibilità è ormai considerata un parametro essenziale di performance e affidabilità, le imprese sono valutate non solo per i risultati che conseguono, ma per la qualità, la trasparenza e la responsabilità con cui li generano.

Le imprese che sanno comunicare — con dati, metodo e trasparenza — il proprio impegno ambientale, sociale e di governance (ESG) non solo migliorano la propria reputazione, ma hanno la possibilità di accedere a nuove opportunità di business, credito e posizionamento competitivo.

Anche le PMI attualmente escluse dagli obblighi previsti dalla Direttiva CSRD hanno oggi l’opportunità di strutturare in modo volontario e strategico la propria rendicontazione ESG, anticipando le richieste del mercato e costruendo un vantaggio competitivo duraturo.

Lo standard VSME – Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs, sviluppato da EFRAG, nasce proprio con questo obiettivo: offrire alle micro, piccole e medie imprese uno strumento professionale, accessibile e riconosciuto per comunicare la propria sostenibilità in modo credibile, coerente e allineato agli standard europei.

1. Il contesto normativo: tra obblighi e opportunità

La Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), ha ridefinito il quadro europeo della rendicontazione di sostenibilità, introducendo obblighi stringenti per le imprese che superano determinati parametri dimensionali.

L’obiettivo è garantire una maggiore trasparenza sulle performance ambientali, sociali e di governance, allineando le pratiche di reporting a livello europeo.

Con l’obiettivo di favorire una transizione più graduale e sostenibile, il 26 febbraio 2025 la Commissione Europea ha presentato il Pacchetto Omnibus: un insieme di misure volte a semplificare gli adempimenti e ridurre il carico normativo e amministrativo per le imprese.

Nell’ambito di questo intervento, la Direttiva (UE) 2025/794 ha introdotto il meccanismo “Stop the Clock”, posticipando l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione: al 2028 per le grandi imprese non quotate e al 2029 per le PMI quotate.

Il rinvio degli obblighi di rendicontazione previsto dal meccanismo “Stop the Clock” offre a tutte le imprese non ancora soggette alla CSRD una finestra temporale preziosa per avviare volontariamente un percorso ESG strutturato, rafforzando la propria credibilità e preparandosi con metodo alle future richieste normative e di mercato.

In questo contesto, lo standard VSME si propone come framework semplificato, accessibile e riconosciuto, pensato per supportare le PMI e tutte le imprese che intendono avviare volontariamente un percorso di rendicontazione di sostenibilità, anticipando l’adeguamento normativo.

2. Perché scegliere il VSME

Lo standard VSME si caratterizza per una serie di elementi che lo rendono uno strumento efficace e adatto alle esigenze delle imprese di piccole e medie dimensioni:

  • Volontarietà: può essere adottato su base volontaria, senza vincoli normativi;

  • Accessibilità: è pensato per le PMI, con requisiti proporzionati alle dimensioni e alle risorse disponibili;

  • Modularità: offre due livelli di rendicontazione - Basic e Comprehensive modules – consentendo un percorso
    graduale, adattabile alle esigenze specifiche dell’impresa;

  • Allineamento: garantisce coerenza con i principi e la struttura degli standard ESRS e con gli obiettivi della normativa CSRD;

  • Riconoscibilità: presenta una struttura chiara e indicatori tracciabili, favorendo trasparenza e comparabilità.

3. I vantaggi concreti per l’impresa

La decisione di intraprendere volontariamente un percorso di disclosure ESG rappresenta, per le piccole e medie imprese, un’opportunità strategica che si traduce in benefici misurabili sotto il profilo finanziario, operativo e reputazionale:

  • Accesso facilitato al credito e alla finanza sostenibile:

    La disponibilità di dati ESG attendibili migliora la valutazione da parte di banche e investitori, facilitando l’accesso a strumenti finanziari dedicati e contribuendo alla solidità del profilo creditizio.

  • Continuità operativa e qualificazione nella filiera:

    In un contesto in cui i criteri ESG orientano sempre più le relazioni lungo l’intera catena del valore, la capacità di rendicontare in modo strutturato le informazioni non finanziarie diventa un fattore chiave per garantire continuità operativa e mantenere una posizione solida all’interno della filiera.

  • Reputazione e posizionamento competitivo:

    Una comunicazione trasparente dell’impegno ESG consolida la fiducia degli stakeholder e contribuisce alla costruzione di un’identità aziendale coerente con le aspettative del mercato.

  • Preparazione ai futuri obblighi normativi:

    L’avvio anticipato delle attività di rendicontazione ESG consente di sviluppare competenze interne e consolidare i propri processi organizzativi, agevolando l’adeguamento graduale al quadro regolatorio e riducendo le esposizioni a rischi di non conformità.

4. Rendicontare volontariamente: un passo consapevole verso il futuro

La sostenibilità non si esaurisce nel rispetto normativo.

È visione strategica, capacità di adattamento, costruzione di valore.

Le imprese che scelgono di rendicontare volontariamente le proprie performance ESG non anticipano soltanto gli obblighi futuri: dimostrano maturità gestionale, apertura al cambiamento e volontà di contribuire attivamente alla transizione sostenibile.

Il VSME offre un punto di partenza concreto e proporzionato.

Un’opportunità per agire oggi, con strumenti adeguati e prospettiva di lungo termine.